Viaggiate con me a Efeso: nascita di una città misteriosa tra culti mistici, magie e leggende. #1

Carissimi lettori e lettrici bentornati. 

Misteri, magia, luoghi incantati e antiche città affascinanti sono argomento del blog dalla sua nascita. Nell'ultimo anno vi ho parlato ogni tanto di folklore e tradizioni legate a diverse città italiane, ma perchè non arricchire il nostro viaggio con qualche meta particolarmente interessante per noi amanti dei libri, del brivido e del mistero?


Rieccoci con la rubrica Inchiostro blu oltremare che unisce la mia passione per i temi dark e misteriosi con i libri e i viaggi.👍

Alcune delle mete che ho in mente sono sicura che le conoscete già o che ne avete sentito parlare ma altre potrebbero sorprendervi, vi invito a sedervi comodamente e a lasciarvi trasportare in questo viaggio eccezionale.

A causa della lunghezza dell'articolo l'ho diviso in due parti per facilitare la lettura e l'editing. Spero sarà di vostro interesse. 

Partiamo da una meta turisticamente molto conosciuta: Efeso, l'antica città dei maghi situata vicino alle coste dell'odierna Turchia. 

Oggi visitarla vuole dire fare un passeggiata tra scavi archeologici e resti di antiche civiltà ormai scomparse da secoli ma durante gli anni di maggiore splendore era un porto trafficato e un centro culturale rinomato tra filosofi e religiosi pagani e cristiani.

Il sigillo di Ecate con al centro la trottola.


Ma partiamo dal principio. Il simbolo di Efeso è la ruota di Ecate, chiamata anche trottola di Ecate ed è associata al lato buio della dea lunare Diana o Artemide. In pratica si tratta di un simbolo che possiamo trovare inciso su pietre dischiformi della cultura ionica del VI secolo a.C. ma era anche utilizzato dai taumaturghi del tempio di Artemide per fare previsioni sul futuro e rispondere alle domande dei fedeli.

Molto prima dell'avvento del cristianesimo, l'antica città di Efeso, nelle pianure dell'Asia minore era un famoso centro di studi di magia e di tutte le arti occulte e segrete. Lo storico ottocentesco Edward Falkener affermava che Efeso era nota per la magia “più di ogni altro luogo al mondo” e spiegava che proprio li si incontravano le pratiche esoteriche d'Occidente e quelle d'Oriente.

Nella sua opera Efeso e il tempio di Diana scriveva:

Costruita ai confini tra Grecia e Asia innestava la filosofia e la mitologia di questa sulle cerimonie mistiche e sulle credenze magiche di quella.”



I miti sulla fondazione sono più d'uno. Secondo alcuni l'origine della città si basa su una predizione dell'oracolo di Delfi. La leggenda racconterebbe che fino al XII secolo gli abitanti dell'Ellade che migravano a est si fermavano in un isola non lontana dalla costa ma nel XI secolo a.C. la sovrappopolazione aveva reso necessario fondare una nuova colonia. Allora comandati da Androclo figlio del re di Atene Codro, gli emigranti mandarono messaggeri all'oracolo di Delfi per chiedere indicazioni sul sito più favorevole per fondare una nuova città. Gli fu risposto che un pesce e un cinghiale avrebbero rivelato loro il luogo ideale dove ubicarla.

Poco tempo dopo alcuni pescatori scesero a riva per mangiare, stavano cucinandosi dei pesci quando uno saltò fuori dalla padella sprizzando attorno a sé delle scintille che diedero fuoco al bosco vicino. Un cinghiale atterrito dalle fiamme fuggì fuori dalla boscaglia e venne cacciato e ucciso. Secondo gli antichi la profezia delfica si era avverata e così fu costruita Efeso, dieci secoli prima della nascita di Cristo.

Per generazioni l'immagine di un cinghiale restò nella piazza principale della città, ma nonostante la leggenda, più volte il sito venne ricostruito e spostato per evitare che il fiume Kaistros interrasse il porto, fondamentale per i commerci, o a causa dei frequenti terremoti. Oggi le rovine della città antica si trovano a cinque chilometri dal mare e la natura selvaggia ha avuto il sopravvento sulla civilizzazione.

Un altra famosa leggenda racconta che la città venne fondata dalla regina delle Amazzoni da cui avrebbe poi preso il nome. Ma al di là delle leggende folkloristiche i ritrovamenti archeologici parlano di resti di antiche civiltà dell'età del bronzo risalenti a cinquemila anni prima di Cristo, quindi sappiamo che nella zona erano presenti insediamenti da molto prima dell'arrivo della civiltà ionica.


Ricostruzione del tempio al massimo del suo splendore.

Un secolo e mezzo prima della nascita di Cristo il matematico greco Filone scrisse in un breve saggio intitolato De septem orbis spectaculis (Le sette meraviglie del mondo):

Ho visto le mura e i giardini pensili dell'antica Babilonia, la statua di Zeus olimpico, il colosso di Rodi, il faro di Pharos, la grande opera che sono le piramidi, e la tomba di Mausolus (da cui Mausoleo). Ma quando ho visto il tempio di Efeso che s'innalzava al cielo, tutte le altre meraviglie si sono appannate.”

Filone a suo tempo aveva visto il quinto tempio di Artemide costruito nella piana presso il mare, vicino alla città di Efeso. Dall'VIII secolo a.C. al VI secolo d.C. pellegrini da ogni parte del mediterraneo vi si recavano per rendere omaggio alla leggiadra dea Artemide o Diana e per chiederle oracoli e benedizioni.

La tradizione dell'adorazione di Diana o Artemide va anche più indietro nel tempo rispetto alla civiltà greca. Come abbiamo già visto Efeso, secondo la tradizione, era la patria delle Amazzoni un popolo di donne guerriere. Per evitare che la loro stirpe si estinguesse, la leggenda narra che le Amazzoni una volta l'anno andavano a far visita alle tribù vicine. I figli maschi nati in seguito a quelle visite venivano resi ai padri mentre le femmine venivano tenute e allenate alla caccia e alla guerra. Nonostante siano considerate solamente parte del folklore locale dalla maggior parte degli studiosi, le Amazzoni compaiono sistematicamente nei miti greci e questo a molti suggerisce una possibile loro esistenza di fatto sul territorio. Quando gli ioni, venuti dalla Grecia, conquistarono e colonizzarono Efeso, la dea protettrice della città aveva caratteristiche proprie delle Amazzoni leggendarie. Era una divinità cacciatrice, casta, che proteggeva gli animali selvaggi e la gioventù. Ed era così simile alla Artemide greca che le due divinità si fusero in un unica figura e ne nacque un culto unico.

E così Efeso divenne la città della dea lunare Diana, colei che personifica il sapere nascosto e occulto. Inevitabile dunque che la sua fama si diffondesse rapidamente come di città adatta per praticare le arti pagane di sacerdoti, maghi e negromanti.

Oggi dell'antico tempio rimane solo un tumulo ricoperto d'erba a un chilometro circa dalle mura di Efeso. Il grande altare si trovava dove oggi si trovano degli alberi di fico, sulla destra della strada che porta a Kusadasi a circa 400 metri dalla moschea di Isabey. Tutta l'area che fu scavata dagli inglesi nell'ottocento ha preso il nome di “Inglitz Cukuru” che tradotto sarebbe la buca degli inglesi.


Sito dove sorgeva il tempio.

Ed è tipico della fase storica successiva di cristianizzazione che nel sito del tempio di Diana sia poi stata costruita una chiesa dedicata a Maria Vergine. Con il passare dei secoli anche questa andò distrutta e sparì. E il luogo, un tempo glorioso e meta di pellegrini divenne un acquitrino deserto, infestato dalla malaria; i resti dell'antico splendore nascosti da erbe e piante di palude: è così che appare oggi.

I turisti del nostro secolo sono più interessati alle leggende cristiane, che si sono sovrapposte al folklore più antico. La grande “agorà”, la piazza del mercato che è associata al ricordo di san Paolo. Il teatro, grandiosa opera che poteva accogliere 24.000 persone è il luogo dove l'orefice Demetrio, artigiano che fabbricava statuette delle dea in argento, si trovò a capo di una folla irata contro la predicazione cristiana. Nel I secolo d.C. Efeso era una città facoltosa, dedita al culto della dea mistica lunare, una minaccia per i primi cristiani che diedero alle fiamme i testi che parlavano di paganesimo e magia.

Si dice che il vangelo di Giovanni e l'apocalisse furono scritti proprio in questa città. E c'è una curiosa e bella leggenda locale che tratta del rapporto tra paganesimo e cristianesimo, quella delle grotte dei sette dormienti. Si dice che fossero dei profughi cristiani che avevano trovato rifugio in città, quando l'imperatore Decio, arrivato a Efeso attorno al 250 d.C. aveva ordinato un festival pagano. La leggenda narra che i sette si nascosero in una grotta dove dormirono per oltre un secolo sino all'epoca in cui Teodosio prese il potere (408-450 d.C.); solo allora poterono riemergere dal letargo con le loro credenze cristiane intatte e non più minacciate dal paganesimo.


Artemide la cacciatrice casta.

Anche se del grande tempio rimane poco o nulla, l'antica e stupenda città di Efeso è oggi meta dei flussi incessanti dei turisti. I ruderi portati alla luce e parzialmente ricostruiti sono molti e per la maggior parte di epoca romana, disseminati su una ventina di chilometri quadrati di cui solo un quarto è stato riportato alla luce. Quel che si vede, comunque è più che sufficiente a impressionarci: strade lastricate di marmo che portano i segni del passaggio incessante dei carri, fiancheggiate da impressionanti statue senza testa. Forse non lo sapete ma era abitudine dei conquistatori tagliare la testa delle statue degli eroi sconfitti e metterci quelle dei loro eroi. Si possono trovare i portici dove un tempo c'erano i negozi, i templi e le fontane dedicate agli imperatori che si sono succeduti; ci sono ancora le tavole delle leggi della città, alte quanto un uomo, i resti dei bagni e dei gabinetti pubblici che all'epoca ricevevano l'acqua degli acquedotti e smaltivano le acque nere, si può trovare una iscrizione scolpita a fianco della via che chiaramente indica il luogo del bordello, contrassegnato con l'immagine di un cuore, una donna e un piede sinistro a segnalare che stava a sinistra. E poi le inequivocabili statue erotiche di Priapo, che è la personificazione divina della forza procreatrice del maschio, trovate sul luogo del bordello stesso. Il culto di Priapo ebbe la sua massima espansione all'inizio dell'era cristiana per poi essere gradualmente abbandonato durante la cristianizzazione.

E per ora è tutto,  torneremo presto a parlare di Efeso, di archeologia e misticismo, e del meraviglioso tempio che sorgeva in città. Come al solito vi auguro buona lettura e alla prossima. 👋


Alice Tonini 

In collaborazione con Carla Broglia


Commenti

  1. Ma che bello studio approfondito hai fatto. Vien voglia di passeggiare tra questi resti e sognare ad occhi aperti. Z.C.

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