Storia del cinema horror: dai lupi mannari al Body horror. Due sottogeneri tutti da scoprire

Eccoci con un nuovo appuntamento con la storia del cinema horror. Il nostro escursus storico ora passa per i lupi mannari e il Body horror.


Il primo è un sottogenere molto conosciuto di cui abbiamo già ampiamente parlato in articoli precedenti quindi qui non approfondiremo troppo l'argomento, vi darò solo qualche spunto cinematografico, il secondo sottogenere sul Body horror è sottovalutato ma molto apprezzato.

La trasformazione del corpo umano è una delle idee base dell'horror e una delle prime a essere esplorate, a iniziare dall'opera di Stevenson Lo strano caso del dottor Jeckyll e Mr Hyde (Stevenson, 1886). 


Questa trasformazione avviene anche nel lupo mannaro ed è fisica e psicologica. Il lupo interiore proiettato all'esterno è stato interpretato da alcuni registi come segno della repressione sessuale della società come in L'uomo lupo (Waggner, 1941). Il lupo mannaro in quel film diventa una proiezione psicologica delle frustrazioni sessuali di Larry Talbot, il protagonista, nella sua relazione sentimentale. Nel film uscito in italia con il titolo Il bacio della pantera (Tourneur, 1942), la paura di Irena per la trasformazione in felino è manifestata con le numerose immagini dei gatti infilate qua e la dal regista. In compagnia dei lupi (Jordan, 1984) e nell'eccellente trilogia di Ginger Snaps o Licantropia (Fawcett 2000; Harvey 2004; Sullivan 2004) le trasformazioni diventano metafore della pubertà femminile. 

Negli anni settanta e ottanta la trasformazione del corpo umano viene messa in primo piano sulla scena, una scelta in parte dovuta ai progressi della scienza medica nel campo prostetico e robotico e in parte ai nuovi gusti del pubblico. Questo ha permesso a Rob Bottin e Rick Baker di produrre il loro lavoro migliore (L'ululato; Joe Dante, 1981). Una volta che viene lanciato il lavoro di Carpenter con il film La cosa (Carpenter, 1982) nel quale la bestia può trasformare praticamente in qualsiasi cosa, tutti i colpi di questo genere sono stati sparati.


Ma Carpenter non fu il primo a occuparsi del Body horror, prima di lui altri nomi importanti se ne sono occupati.

Un regista che ha consistentemente esplorato la vulnerabilità del corpo umano è David Cronenberg, i cui primi film Il demone sotto la pelle (Cronenberg, 1975), Sete di sangue (Cronenberg, 1976) e La covata malefica (Cronenberg, 1979) riguardano le trasformazioni che possono avvenire quando l'uomo si mette nelle mani della scienza. E allora possono nascere fenomeni come la telepatia, i disturbi indotti di natura sessuale e le mutazioni genetiche. 

Cronenberg è conosciuto anche come il re dell'horror legato al sesso o il principe canadese del body horror. Questo perchè all'epoca sviluppò una nuova forma di cinema, viscerale ma al tempo stesso letterale, adatta lavori di grandi scrittori come William Burroughs (Il pasto nudo, 1991 tratto dalla novella del 1959) e S.F. Master con J.G. Ballard (Crash, 1996 dall'opera del 1973) con una nuova estetica del corpo. I primi film di Cronenberg furono profetici. Il demone sotto la pelle anticipò l'epidemia di Aids mentre Videodrome (Cronenberg, 1983) predisse l'avvento della televisione satellitare che negli anni in cui fu girato il film era ancora in uno stato primitivo. Cronenberg studiò biochimica a Toronto ma successivamente cambiò facoltà e preferì iscriversi a letteratura inglese. Scrisse opere di fantascienza e il suo film più importante fu Scanners (Cronenberg, 1981) il quale predisse un futuro appestato dalla corruzione tecnologica. Conenberg manipola il disgusto con grande abilità non solamente per il puro gusto dell'orribile che ci causa emozioni negative. 


In riferimento a questi eccessi, come la donna con l'utero esterno in La covata malefica o l'uomo con un taglio simil-vagina nello stomaco in Videodrome il regista ci dice:

"E' affascinante ma anche coraggioso guardare a cosa c'è davvero senza tirarsi indietro e riuscire ad ammettere che noi siamo fatti in questa maniera, a volte si può anche sostenere che essere strano ed essere disgustoso sembrano la stessa cosa."


Una delle citazioni di Cronenberg più utilizzate è riportata da Eliot, uno dei ginecologi gemelli nel film Inseparabili (Cronenberg, 1988): "Io ho spesso pensato che ci devono essere concorsi di bellezza per ciò che sta dentro al corpo. Sai, la milza più bella, il rene più sviluppato." 

Oggi Cronenberg si è spostato dal genere horror ma la sua sensibilità unica lo rende tutt'ora (ha parecchi anni ma è ancora vivo) uno scrittore e un regista iconico. 

E anche per oggi direi che è tutto. Vi ho consigliato un sacco di buoni film e un regista di notevole impatto sul grande schermo, come al solito vi consiglio anche la lettura di un buon libro che potrà farvi compagnia.

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Alice Tonini

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