La tradizione di Maria bambina tra storia e folklore

Questo blog è dedicato ai libri misteriosi o ai misteri sui libri e certamente vi starete chiedendo cosa c'entra questo con una mostra dedicata alla tradizione di Maria bambina.


Allora possiamo iniziare così. Quanto di voi sanno cosa sono i simulacri di Maria bambina? Quanti di voi conoscono l'origine della tradizione contadina legata al dono che si faceva alle giovani spose di una Maria bambina?

Seguitemi un po' se vi ho incuriosito.



Come già vi ho accennato si tratta di una tradizione contadina legata alle usanze religiose cristiane. Fino a una cinquantina di anni fa era usanza regalare alle giovani spose un simulacro con all'interno la figura di una Maria bambina come buon auspicio per la fertilità e come protezione per la gravidanza e il parto.



I vangeli canonici, riconosciuti dalla fede cattolica, trattano solo occasionalmente della vita di Maria, madre di Gesù. Si limitano all'Annunciazione, alla Visitazione, alla Natività, la fuga in Egitto e il ritorno a Nazareth. Poi durante il racconto della vita pubblica di Gesù si limitano a indicare la presenza di Maria tra la folla, nella città di Cana, sotto alla croce , nel cenacolo e tra la prima comunità cristiana.

Sono i vangeli apocrifi che ci raccontano dell'infanzia e della fine della vita terrena di Maria. In particolare si possono trarre informazioni nel vangelo apocrifo chiamato Protovangelo di Giacomo o Vangelo dell'infanzia di Giacomo, uno tra i più antichi.




E' un vangelo in lingua greca composto probabilmente verso il 140 -170. Secondo gli studiosi espande i racconti contenuti nel Vangelo di Matteo e in quello di Luca. E' composto da 130 manoscritti in greco, il più antico dei quali risale al terzo secolo o all'inizio del quarto ed è conservato a Ginevra.

In quei manoscritti troviamo informazioni sui nomi degli anziani genitori di Maria chiamati Gioacchino e Anna e apprendiamo che Maria nacque a Gerusalemme. Viene raccontato della sua presentazione al tempio e della presunta vita che fece durante la sua reclusione nel tempio con le altre vergini.

Ad oggi i più ritengono che una parte dei contenuti di questo vangelo siano frutto della fantasia dell'autore o degli autori. Per esempio nel tempio di Gerusalemme non esiste alcuna testimonianza della possibile reclusione di giovani ragazze.




La chiesa ha riconosciuto comunque la vita di Maria e dei suoi genitori dedicando loro delle festività come la Concezione (l'otto dicembre) e la Nascita (l'otto settembre), la Presentazione al tempio (il ventuno novembre), e l'Assunzione (il quindici agosto). Tutti questi avvenimenti hanno come sfondo la città di Gerusalemme e la casa natale della Vergine. Una curiosità: la casa di Gioacchino e Anna dove Maria nacque venne identificata dai crociati in alcune antiche grotte ed è tutt'oggi custodita dai Padri Bianchi.

Ma del simulacro cosa sappiamo?

Da quanto risulta dalle ricerche che ho effettuato si tratta di un fenomeno prevalentemente italiano che caratterizza il nord Italia. La storia della nascita e dell'evoluzione dei simulacri è semplice ma misteriosa.



E' tradizione ritenere che il primo simulacro sia stato creato da Suor Isabella Fornari francescana di Todi. In realtà si tratta di una tradizione con radici più antiche ma che trova un' ampia diffusione tra il 1720 e il 1730 quando la nostra francescana modellò un simulacro in cera avvolto in fasce con una corona di dodici stelle.

Di questo simulacro fa dono a monsignor Alberico Simonetta che lo trasferisce a Milano nel 1738.

Ma la storia del nostro simulacro non finisce qui. Nel 1842 la Maria bambina fu donata da don Luigi Bosisio parroco in San Marco a Milano a Suor Teresa Bosio, Superiora delle Suore della Carità dell'ospedale milanese di Ciceri (Fatebenesorelle) che da allora divennero note come suore di Maria bambina.

Nel 1876 il simulacro segue le suore dal Ciceri fino alla nuova casa generalizia in via Santa Sofia, e qui accadde il miracolo. Nel 1884 la giovane postulanda Giulia Macario lo baciò e fu miracolosamente guarita da una grave infermità. Il simulacro acquistò notorietà e un posto d'onore nel santuario nella casa madre che divenne il centro di una crescente devozione popolare. Il santuario venne distrutto nel 1943 e il simulacro trasferito fino al termine della guerra quando l'architetto milanese Giovanni Muzio progetta la nuova chiesa consacrata nel 1953 dal cardinale Schuster.

La diffusione del tradizionale dono del simulacro della Maria bambina alle giovani spose si è arrestata una cinquantina di anni fa. Oggi restano a ricordo quelli delle nonne e delle bis nonne che si possono vedere esposti nei musei o nelle collezioni private.

Buona lettura e alla prossima.

Alice Tonini

N.B. Si ringraziano per la disponibilità il museo del Mast di CastelGoffredo e il signor Giuseppe Rodella.

Commenti

  1. Bella la storia di questa curiosa devozione! E comunque anche qui vedo che hai avuto modo di parlare di libri: "I Vangeli".

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  2. Molto interessante! Non sapevo nulla su questo argomento

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  3. Interessante, grazie Alice

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