Di fronte all'ignoto di Belknap Long

Per colpa del virus siamo costretti in casa, il nostro mercato preferito: Libri sotto i portici  è stato sospeso e così anche gli incontri con l'autore. Fortunatamente non si contano gli eventi culturali organizzati via web in una gara di solidarietà che sta coinvolgendo tutti. Visto che il tempo sembra non passare mai un libro può  essere una ottima compagnia e non basterebbero una decina di post per elencare e ringraziare gli autori, le autrici e i titoli che in questi giorni sono stati messi a disposizione gratuitamente .  -anche il mio ovviamente-
Ma torniamo a noi.
 Che ne dite di salire su una navicella spaziale e di esplorare lo spazio con l'antologia The Rim of the Unknown di Frank  Belknap Long.


Il mostro guardava verso l'uomo con la maligna ferocia di un predatore carnivoro consapevole della propria forza e agilità,  una bestia calata su una preda senza possibilità di fuga. 


Uscita nel lontano 1972 atterra in Italia nel 1995 pubblicata da Urania Mondadori e divisa in due parti.
Di fronte all'ignoto (n.1250) e È bello essere marziani (n.1261).

Esiste un intervallo fra il sonno e la veglia che può venir percepito dal sognatore come la notte stessa. 



L'opera vuole essere omaggio ad un autore semi-sconosciuto da noi ma molto noto negli Stati Uniti. Le opere di F. B. Long sono tante e prestigiosi sono i riconoscimenti che si è aggiudicato durante la sua carriera. 

Non è possibile confinare la vita su un singolo pianeta di una singola stella; anche se minacciasse di estinguersi essa accenderebbe una torcia dopo l'altra, scagliandole lontano per illuminare altri mondi con i propri sogni di sopravvivenza. 

Lo stile dei racconti composti in giovane età è a tratti pesante e faticoso, molto simile a quello del suo amico Lovecraft. Mentre quelli composti in un secondo momento risultano avere un linguaggio più leggero, una struttura che permette una lettura scorrevole e molto si avvicinano allo standard fantascientifico cui siamo abituati oggi.



Su Marte la notte non scendeva sul deserto con sciami di ombre che si facevano sempre più lunghe come sulla Terra. Essa scendeva con ali di tenebra pulsante, senza un barlume di crepuscolo ad annunciarne  la venuta. 

A chi di noi non piacerebbe ritrovarsi una macchina del tempo in cantina? E se casualmente da un rigattiere comprassimo un alieno? Se partissimo tutti  a bordo di una astronave per esplorare un pianeta sconosciuto? Che genere di alieni potremmo trovare? E se nel futuro l'umanità venisse sostituita da formiche e api?
Pronti a partire per l'ignoto?

Fatemi sapere se avete letto il libro e se vi è piaciuto!

Era una prigione priva di sbarre, bella, singolare e spaventosa. 



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