La creatura di Mary Shelley

Secondo post dedicato al mondo dell'orrorifico e ai mostri che lo abitano. Questa volta è l'autrice britannica Mary Shelley che ci introduce alla Cosa Senza Nome.

Sono tua creatura,  ricordalo: avrei dovuto essere il tuo Adamo, e sono invece l'angelo caduto che tu hai allontanato dalla gioia senza colpa alcuna da parte sua. Dappertutto vedo benedizioni dalle quali sono irrevocabilmente escluso. Ero buono: la miseria ha fatto di me un demone.
M. Shelley 

Nata nel 1797, scrisse a 19 anni il romanzo "Frankenstein
 ovvero il moderno Prometeo" e venne pubblicato nel 1918. È disponibile anche la versione gratuita in lingua originale Frankenstein (Amazon classics edition)

Tutto era quiete e gioia, tutto all'infuori di me; io come l'arcidiavolo portavo in me l'inferno.
M. Shelley 

Il libro è scritto sotto forma di carteggio e di memoriale. L'opera è lenta e pomposa e le scene sono tratteggiate in modo modesto, tranne in un paio di casi. 
Si parte con l'incontro tra i ghiacci del dottor Victor Frankenstein e il giovane capitano di ventura Robert Walton. Il protagonista si dilunga poi a raccontarci della sua nascita,  della felice infanzia e degli impegnativi studi medici presso una prestigiosa università tedesca. Dopo un buon quarto del libro finalmente la storia entra nel vivo con la nascita artificiale della creatura. E al centro delle vicende troviamo il travagliato rapporto tra il dottore e il mostro in un crescendo di violenza, disperazione e angoscia. 


La Cosa Senza Nome nata dalla fantasia di Mary Shelley è ormai una figura mitologica destinata a vita eterna. 
I motivi principali sono la facilità con la quale possiamo immedesimarci nel terrore e nel disgusto del dottore, che vorrebbe cancellare ogni traccia dell'opera ignobile che ha compiuto.  Poi abbiamo la creatura che nonostante si macchi di colpe imperdonabili ci ispira compassione. Una volta terminato il libro ci chiediamo chi sia il vero cattivo della storia. 

Arriva poi un momento in cui il dolore è piuttosto un'indulgenza che una necessità. 
M. Shelley 


L'immagine che abbiamo oggi del mostro è opera del mondo cinematografico che ha rivisitato e interpretato il libro talmente tante volte che è impossibile citarle tutte e quelle degne di nota si contano sulle dita di una mano. 
Ricordiamo Christopher Lee nel 1957 con La maschera di Frankenstein. E l'attore Boris Kolarof che ci consegna l'immagine del mostro che siamo abituati a vedere. 


Avete letto il libro? Voi cosa ne pensate? Siete daccordo con la mia scelta?

Aspetto i vostri commenti e le segnalazioni. 

Buona lettura. 

Alice 

Commenti

  1. Uno dei miei libri preferiti! E un messaggio che non invecchia mai

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    1. Per quel che riguarda Frankenstein non ho mai letto il libro, lo conosco, naturalmente, e sono daccordo con Francesca nel ritenerlo un personaggio intrigante ancora oggi. Per quel che riguarda invece le mie letture "I racconti di E. A. Poe, noiosissimo, li ricordavo diversi.

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