Natale prima del Natale: tra cene con i defunti e falò sacri

Ed eccoci lettori e lettrici agli auguri di Natale che vi faccio tutti gli anni, e come sempre vi lascio qualche curiosità per farvi un po' di compagnia.

Quest'anno inauguriamo una nuova rubrica che riguarda i misteri legati ai viaggi e ai libri che ce ne parlano e qui vi do un piccolo assaggio.




Il Natale oggi si feteggia in ogni parte del mondo. Forse gli elfi e le renne volanti hanno origini cristiane ma molti degli elementi che fanno ormai parte delle nostre tradizioni natalizie vengono da molto più lontano, persino la data stessa del Natale.
A metà del periodo invernale molti popoli del passato avevano una loro festa: diamo un'occhiata ad alcune di queste antiche tradizioni che ancora oggi sono in uso.

Intanto è bene sapere che la data del 25 dicembre non è sempre coincisa con il Natale. Quando il calendario Giuliano è stato soppiantato da quello Gregoriano il vecchio 25 dicembre è diventato il 7 gennaio, data che oggi coincide con il Natale ortodosso.



Nella tradizione slava al Natale ci si riferisce con la parola Korocin (non chiedetemi di scrivervela in slavo perchè fino a li non ci arrivo) dal significato di "camminare in avanti" o "fare passi avanti" in riferimento alla fine dell'anno e al solstizio solare. La prima volta che viene fatto riferimento a questo termine è nelle cronache di Novgorov, una delle prime fonti di slavo scritto. Nello stesso scritto si fa riferimento alla fondazione della chiesa di San Nicolas nel 1113 d.C. il santo che noi identifichiamo con Babbo Natale o Santa Claus. Ma la lingua slava ha il proprio babbo natale tradizionale simile per certi versi alla figura di quello che conosciamo noi, chiamato Atmoros o Nonno Ghiaccio.

In questo periodo l'usanza vuole che ci si travesta con dei costumi colorati andando di porta in porta cantando e scherzando per simboleggiare il ritorno degli spiriti degli antichi defunti che dovevano portare via i demoni cattivi e riportare la pace e la salute. In Ukraina questi canti prendono il nome di kolyadky e sono molto amati, si dice che questa tradizione risalga al paganesimo, quando si venerava il dio sole chiamato appunto Kolyada. Le maschere rappresentano gli animali e il costume che non manca mai è quello della capra.



 
In Bulgaria vengono fatti dei falò, simili a quelli che anche da noi si fanno nelle campagne la sera del 6 gennaio, che hanno come scopo quello di portare fortuna e buoni auspici per l'anno nuovo. Il falò viene chiamato abudnik e il rituale prevede di bruciare un ciocco di legno di quercia la notte di Natale per portare ricchezza; le ceneri sono messe da parte fino a primavera e poi distribuite sui campi. 

I falò tradizionali del Korocin, nei territori russi, venivano fatti nei cimiteri con piccoli fuochi o candele per ricordare i familiari che non ci sono più (una sorta di Halloween per Natale). Se ci pensate una idea simile è alla baste dell'opera di Dickens Canto di Natale dove il nostro Scrooge si ritrova a conversare con i fantasmi del Natale presente, passato e futuro.

Il falò di Strona, in Italia sono molte le regioni con tradizioni simili. 


Una tradizione natalizia dei paesi slavi ancora diffusa è quella di condividere un pasto con gli spiriti dei defunti e di accendere in casa delle candele in loro onore. La tradizione vuole che il pasto sia composto da dodici piatti di origine vegetariana che possono essere lasciati a tavola, in cucina o portati all'aperto, dipende dal paese o dalla regione. 

Ci sono usanze anche per quanto riguarda la pulizia e la purificazione del corpo: durante il natale la sauna viene fatta con rami e foglie di piante che si ritiene abbiano particolari capacità curative per il corpo e per lo spirito. In Finlandia esiste la sauna di Natale da fare il 24 dicembre con tutta la famiglia per prepararsi ai festeggiamenti.

In Lituania il Natale prende il nome di Kucios e una delle tradizioni prevede un intera tavolata apparecchiata con una tovaglia bianca e fieno, e con pietanze lasciate tutta la notte per gli spiriti dei defunti che escono per mangiare quando la famiglia se ne va a dormire. Viene scelto un ceppo e trascinato fino a casa con danze e canti, vengono indossate delle maschere che accompagnate da Nonno gelo passeranno di casa in casa a portare fortuna e salute. Nonno gelo poi porterà doni ai bambini, ma solo a quelli che sono stati bravi e che si sono esibiti per lui in una canzone, con una poesia o una danza.




In alcuni paesi slavi c'è una tradizione che prende il nome di festa di Adamo ed Eva o pasto di Adamo ed Eva. Esso oggi simboleggia la caduta dell'umanità davanti a Dio; una mela viene tagliata e servita dalla moglie al marito. Questa tradizione natalizia in realtà risale al paganesimo e non al cristianesimo, per i pagani la mela simboleggia la ricchezza e la fertilità e vuole essere di buon auspicio per l'anno venturo.

Dalla notte della Vigilia, fino all'Epifania è il momento ideale di predire il futuro. Nei paesi slavi che sia nei fondi di caffè o con la cera in questo momento la tradizione vuole che le forze del male siano deboli e la verità sarà rivelata alle giovani ragazze in cerca di un marito. 

Con questa ultima curiosità dal mondo vi saluto, come al solito vi auguro buona lettura e buon Natale.

Alice Tonini 

Commenti

  1. Sempre interessanti i tuoi blog. Sul finale hai parlato di predizione del futuro, ne avevi parlato anche in altri blog, spero che un giorno farai una ricerca su questo argomento.

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